Recensione Martin Mystère 354 serie regolare

Bene visto che sono quasi finite le vacanze possiamo cominciare ad analizzare Martin 354 "Effetti Speciali" che copre i mesi di Dicembre e Gennaio. Partendo dalla copertina possiamo vedere come sia significativa ma non molto attinente alla storia visto che il film "le voyage dans le lune" viene citato solo nelle pagine a fondo fumetto nei commenti. Un problema che si ripete come in Martin 353 dove la scena della battaglia sulla copertina invogliava si il lettore a comprare ma era poco attinente con la storia. Un pregio di questo fumetto è la scelta dell'oscura figura dell'alchimista Vulcanelli uno dei soprannomi di Fulcanelli come detto nella storia da Martin. Oltre a essere un personaggio Mysterioso viene portato avanti tenendo il filo della storia. Un lavoro ben riuscito rispetto anche a Martin 353 dove la figura di Ermete Trismegisto viene presentata senza poi essere portata avanti. La storia è comunque buona e piena di dettagli veri e interessanti come la morte di Gaston Meliès ad Ajaccio per avvelenamento. Sono stati trasmessi anche dei temi importanti su cui far riflettere: per esempio Melanie a p. 113 afferma che "chi controlla lo spettacolo controlla il mondo" affermazione che purtroppo o no dobbiamo prenderla per vera e che ci deve portare a riflettere come delle semplici immagini su uno schermo possano influenzare le grandi masse. Vulcanelli invece trasmette un altro messaggio importante che è il sottile passaggio fra sogno e realtà lo stesso alchimista afferma infatti di poter "dare vita ai sogni". Questo ci pone la questione di come un soggetto umano alla fine influisce sulla visione di un fenomeno come ci dimostrano le recenti scoperte di fisica quantistica e che ci riporta al genio maligno di Cartesio. Sempre per il discorso realtà-fantasia possiamo vedere come i due fratelli Georges e Gaston Meliès fossero di opinione diversa sull'uso della vernice di Vulcanelli. Gaston rappresenta infatti l'anima concreta e affaristica mentre Georges rappresenta l'anima fantasiosa alla quale si deve il suo successo e per la quale viene ricordato ancora oggi in molti film e non solo come ci spiega Martin nei commenti di fine fumetto. Interessante anche la riflessione a cui ha portato Martin che prima riesce facilmente a trovare un luogo grazie a Google Earth con un atteggiamento convinto e sicuro ma arrivando nel quartiere si accorge del degrado e gli viene il dubbio che la tecnologia possa fare tutto. Anche questo è un tema molto contemporaneo a cui ognuno di noi deve cercare una risposta; io personalmente penso che la tecnologia abbia grandissime opportunità di crescita ma che comunque non bisogna mai trascurare il fattore umano. Visto che eravamo arrivati a parlare del ritrovamento della città di Tijuana ne approfitto per commentare il vecchietto che dopo aver vissuto per anni a contatto con le sostanze di Vulcanelli aveva creato una specie di legame con gli incubi ma viene semplicemente lasciato sul più bello senza più nominarlo. A parer mio sarebbe stato interessante approfondirlo come personaggio e portarlo avanti nella storia. Fatta bene invece la storia della scritta di Hollywood che intrecciandosi con quella di Vulcanelli crea una bella trama. Carino anche il finale con il supercattivo cinefilo che all'inizio aveva ingaggiato Martin per indagare e alla fine si rivela e qui, sono contento, per una volta non è un uomo in nero anche se ci sarebbe stato bene in una storia piena di gente in smoking e occhiali neri compresi i nostri amici Martin e Java. Voto 7.5. Se avete commenti in proposito non esitate a scriverli.

Commenti

  1. Come fai ad esser così certo che il cinefilo non fosse un Uomo in Nero? https://agarthi.forumfree.it/?t=74949662&st=30

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